Di anni ne sono passati da quando Giada Codecasa, avvocato, ha deciso di seguire la sua vera vocazione, trasformando la settecentesca cascina di famiglia in una azienda vitivinicola. Sicuramente scelta azzeccata, visto che tra i vini da lei prodotti troviamo il Nebbiolo Vigna San Quirico, presentato da Paolo Trimani a Taste of Milano, nell’ambito di una degustazione intitolata “mineralità e dintorni”.
Ca’ Nova e la sua vigna circondata dal bosco.
L’azienda possiede 3 vigne ai piedi del Monte Rosa, sulle colline novaresi: una di queste è quella di San Quirico, che prende il nome dai resti di una chiesa medievale che dalla cima della collina sembra vegliare sui filari. Un ettaro e mezzo coltivato a Nebbiolo, circondato dal bosco, appena fuori dalla DOCG molto classica di Ghemme.
Caratteristica preponderante del terreno è la componente ferrosa estremamente alta, quasi al limite, che rende uniche le uve, qui coltivate con massima cura ed attenzione.
Come sostiene Paolo, parlare di mineralità in caso di vini rossi può spesso indurre in errore, ma nel caso di questo Nebbiolo le componenti minerali dovute al terreno e al tipo di vinificazione sono talmente spiccate che non si rischia di essere smentiti.
Il Vigna San Quirico viene lasciato fermentare prima in vasche d’acciao, per poi maturare 18 mesi in botti di rovere francese ed affinarsi per 24 mesi in bottiglia: stappatelo e lasciate che si riabitui all’ossigeno, in modo da poter manifestare al meglio tutte le sue caratteristiche.
Nebbiolo Vigna San Quirico: lascia maturare la sue note.
Vino fra i più importanti prodotti dall’azienda di Giada Codecasa, il Nebbiolo San Quirico è un rosso fermo e secco: al primo assaggio la sua spiccata acidità stupisce e regala una sensazione quasi ematica, dovuta alla componente ferrosa del terreno ed alla varietà del vitigno.
Questa nota caratteristica, che a volte appare quasi agrumata, contribuisce al gusto deciso del vino, le cui sfaccettature aromatiche, man mano che prende confidenza con il calice, aumentano in maniera esponenziale.
Questo rosso dal gusto preciso, lungo, persistente, la cui nota acida invita al sorso successivo, è fatto per essere degustato insieme alle giuste pietanze, che permettono di goderne appieno le note caratteristiche.
Accompagnatelo con arrosti, antipasti, formaggi a pasta dura e, al momento di assaggiarlo non abbiate fretta: il ventaglio di sensazioni che questo vino può regalarci ha bisogno di aprirsi, proprio come le ali di una farfalla appena uscita dal suo bozzolo…