Questo rosso, presentato a Taste of Roma nell’ambito della degustazione dal nome “Poveri ma Belli”, dedicata a quelle località disperse sulle mappe del vino cosiddetto imperdibile, marginali rispetto ai grandi centri di interessere storico, è frutto del lavoro di chi, come dice Paolo Trimani, “ha le vigne belle e le idee chiare”.
Vulture: una terra aspra e nascosta.
In questa zona della Basilicata dominata dal profilo del massiccio del monte Vulture, antico vulcano, una delle zone più fredde d’Italia (dove può nevicare anche ad Aprile), il difficile terreno è caratterizzato da una consuetudine di coltivazione della vite profondamente legata all’esistenza quotidiana delle famiglie, ognuna con il suo piccolo appezzamento. Alla conduzione familiare si aggiunge anche il fatto che spesso le uve vengono coltivate esclusivamente per il consumo personale.
La produzione dell’Aglianico ebbe un incremento senza precedenti negli anni ’90, che però putroppo non ha avuto un seguito stabile, e a tutt’oggi questa terra difficile, ma capace di espressioni estremamente genuine, è stata relegata in secondo piano. Secondo piano che assolutamente non le si addice, a giudicare dai grandi vini che è in grado di produrre.
Aglianico Franco 2014: a dispetto di un’annata non buona.
Questo Aglianico Franco dell’azienda agricola le Nuvole è del 2014, un anno difficile in tutta Italia, caratterizzato da moltissime piogge e da un’estate per nulla calda. Fortunatamente però, come tutti i vini che sono frutto dell’impegno di produttori che hanno ben chiaro in mente come condurre il lavoro (in vigna prima ed in cantina poi), non ha risentito della stagione tutt’altro che ottimale.
Il Franco, frutto di una vinificazione che nasce da un’idea di recupero della tradizione, viene fatto fermentare in vasche di cemento ed imbottigliato dopo un breve passaggio in grandi botti di legno. Come tutti i vini ricchi e generosi, non ha bisogno che il legno vi aggiunga nulla, ma che renda semplicemente i tannini più morbidi ed eleganti, attutendo le note un po’ ruvide di questo vino essenziale ed immediato.
L’Aglianico 2014 si abbina perfettamente ai piatti semplici della tradizione, come la carne di pecora, la genovese, i salumi stagionati, il pane cafone, cibi forse poco raffinati, ma dalle incontestabili genuinità e qualità. Daltronde, quando quest’ultima è buona, non ce n’è per nessuno…