Il buo vino, in grado di raccontare non solo la vigna ed i terreni in cui viene coltivata, ma la filosofia del suo produttore, è quello che, come afferma Paolo Trimani (che dal 2012 segue con i suoi fratelli la manifestazione “Taste of” in giro per l’Italia), riesce ad esprimere al meglio il connubio indissolubile fra condizioni pedoclimatiche, qualità dei vitigni e “idea di vino” che anima le aziende: l’Etna Bianco Gamma di Federico Curtaz è uno di questi…
Dalle Langhe alla Sicilia, inseguendo una passione.
Federico Curtaz, agronomo, nasce in Val d’Aosta e trascorre molto tempo nelle Langhe, collaborando con l’azienda Gaja, durante il periodo di sua massima espansione.
Il suo percorso professionale di consulenza, che da agronomica diviene “a tutto tondo”, lo porta in quel territorio straordinario che è la Sicilia, in particolare le zone vulcaniche dell’Etna, la cui composizione riesce a donare ai vitigni prima, ed ai vini poi, quella “mineralità” che li rende unici.
Il passo da consulente a produttore è assolutamente breve: Curtaz riesce a far sì che il terreno non facile delle pendici dell’Etna possa esprimersi al meglio attraverso i vitigni più adatti, vitigni che riescono a trasferire le loro caratteristiche peculiari in grandi vini, ottenuti senza forzature, con profondo rispetto per le caratteristiche delle uve, lasciando fare alla natura…
Etna Bianco Gamma: austero ed essenziale, ma pronto a rivelarsi.
Questo grande vino ottenuto da uve Carricante senza passaggio in legno, è la perfetta traduzione gustativa delle terre laviche da cui proviene: l’immediata sensazione salina dovuta ai minerali assorbiti dalle radici in quelle che potrebbero essere definite “vigne vulcaniche di alta quota”, al primo assaggio si traduce in note serrate, precise, quasi affilate, che si schiudono col passare dei minuti.
L’Etna Bianco Gamma 2016, che al naso si presenta molto giovane, riesce a coinvolgere grazie alla sua perfetta commistione di frutto e note minerali, comunicando una sensazione di grande energia, tensione, che culminano in un finale agrumato.
Asciutto, verticale, quasi austero, questo vino estremamente equilibrato e longevo (che si sposa perfettamente con primi di pesce, carpacci, ostriche e formaggi a pasta filata) si è dimostrato in grado di raccontare con eleganza tutti i caratteri salienti di un’area geografica per nulla semplice, ma altrettanto affascinante…