san giovanni costa graia

Costa Graia è una giovane azienda della provincia di Frosinone, situata nel distretto del Cesanese, costituita da terreni conferiti da tre soci che hanno deciso di dedicarsi alla vitivinicoltura con risultati davvero ottimi, fra cui il San Giovanni 2013, degustato da Paolo Trimani nel corso di Taste of Milano.

San Giovanni: una vigna ricca di storia!

Il vigneto San Giovanni, situato sotto il cimitero omonimo, a circa 500 m di altitudine, è la sede di uno dei cru più antichi e pregiati di Piglio. Le vigne Costa Graia (più o meno 2 ettari) sono coltivate a Cesanese e Passerina:

  • Il cru di Cesanese risale al 1960
  • Quello di Passerina al 1980

La particolare posizione degli appezzamenti in una zona alta e fresca, l’età e qualità delle vigne e l’incessante lavoro di individuazione di vigneti e sottozone DOCG in grado di distinguersi dalle altre, hanno contribuito a dar vita ad uve ricche e complesse e ad un vino che lo è altrettanto, interprete assolutamente preciso del terroir e della mano del produttore.

Il San Giovanni 2013, ottenuto dalla vinificazione del Cesanese, ha la fortuna di appartenere ad un’annata particolarmente buona, che potremmo definire fiera, austera e rigida, proprio come questo vino.

San Giovanni 2013: poco più di 800 bottiglie!

Il 2013 è il primo anno in cui Costa Graia ha imbottigliato una selezione di vigneto: la bottiglia di questo Cesanese aperta da Paolo nel corso di Taste era la 577esima su 834.

Parliamo di più o meno 600 litri di vino: numeri piccoli, ma parte integrante di un un progetto in evoluzione, basato sul rispetto della vigna, su un’artigianalità di lontana memoria, dove il rapporto fra uve e vignaioli diventa inscindibile.

Il San Giovanni 2013 all’assaggio ci appare abbastanza chiuso, austero, ma continuando a degustarlo il passaggio in legno si fa palese.

Questo è un vino tradizionale, adatto alla lunga maturazione e, come tutti i vini tradizionali, si esalta accompagnato con del buon cibo, come la pasta fatta in casa condita con sughi saporiti (magari di maiale) e con tutti quei piatti della cucina di campagna tipici proprio della zona del Cesanese.