moscato d asti vigne

Alla manifestazione Taste of Roma, nell’ambito di una degustazione dal nome “La Dolce Vita”, Paolo Trimani ha presentato questo vino dalla nota zuccherina decisa ma altrettanto equilibrata, abbinandolo allo zabaione di Paolo Parisi, perfetto complemento per il Moscato d’Asti.

Una cantina fra Asti ed Alba, la terra del tartufo.

L’azienda della famiglia Bera è situata in una zona legata alla vite da una grandissima tradizione, così come grande è l’esperienza dei suoi vignaioli, che da sempre coltivano le vigne, ma solo dagli anni ’70 hanno iniziato a vinificare per l’imbottigliamento e la vendita.

I 23 ettari di vigneto che si estendono fra Barbaresco, Neive e Neviglie, in piena Langa, vicino alle zone boschive famose per il tartufo bianco, danno origine ad un’ampia gamma di vini di grande intensità e freschezza, in grado di trasmettere appieno a chi li assaggia le qualità dell’uva con cui sono prodotti. Un’uva che matura in vigneti ben esposti al sole e che riesce a donare a questo Moscato una grande sapidità ed una lunga persistenza aromatica, a dispetto di un’annata come la 2017, caratterizzata da un’estate calda e siccitosa.

 

Una nota zuccherina intensa, ma equilibrata con l’acidità.

Il Moscato d’Asti di Bera 2017, nonostante l’anno già passato in bottiglia (molto per gli standard del Moscato, che va bevuto fra una vendemmia e l’altra), grazie all’ottima materia prima presenta una ricchezza, un’intesità ed una freschezza straordinarie.

Grande pregio di questo vino è la nota zuccherina molto presente, ma al contempo estremamente equilibrata, che ben si combina con un finale estremamente preciso che regala fragranze straordinarie attraverso le quali sembra di sentire il sapore dell’uva.

Se pensiamo al fatto che la caldissima estate 2017, senza piogge, avrebbe potuto causare un tumultuoso accumulo di zucchero, con conseguente crollo verticale del tenore acido, i pregi di questo vino si fanno sentire ancora di più, soprattutto quando viene accompagnato a creme e dessert, primo fra tutti lo zabaione di Paolo Parisi.