passerina del frusinate vitigno

Se questo piccolo grande vino, presentato da Paolo Trimani a Taste of Roma nell’ambito di una degustazione dal titolo “Poveri ma Belli”, ha conquistato il cuore di tanti estimatori, un motivo sicuramente c’è, anzi, più di uno…

Alla riscoperta di un vitigno un tempo dimenticato.

La Passerina, uva in passato trascurata e messa da parte a causa delle sue caratteristiche spesso non facili e poco “universali”, in Italia è localizzata in due zone molto precise:

  • Nel Frusinate, nella zona di Piglio, nel famoso distretto del Cesanese, dove è il vitigno bianco di riferimento.
  • Nella zona adriatica, fra Marche ed Abruzzo Teramano.

Un’affascinante teoria, ancora al vaglio degli esperti, sostiene che la Passerina, le cui vigne sono posizionate sempre in zone di confine, un tempo fosse utilizzata proprio per delimitare i confini fra i territori dello Stato della Chiesa e quelli del Regno delle due Sicilie.

Dalle sue uve si ricavano vini di fascino e carattere, in passato messi in ombra da nomi più famosi e dalle caratteristiche più immediate, ma ora riscoperti grazie all’attenta opera di vignaioli che sono stati in grado di valorizzarne ogni sfaccettatura e tutte quelle caratteristiche un tempo considerate difetti.

 

La Visciola Donna Rosa Passerina del Frusinate 2016.

La Visciola è un’azienda agricola biodinamica con sede a Piglio, una piccola realtà condotta da Piero Macciocca e dalla moglie Rosa (dalla quale questo vino prende il nome) che lavorano in biodinamico da più di 10 anni, su un terreno di meno di 3 ettari.

Il Donna Rosa è un vino di fascino e carattere, al primo assaggio abbastanza chiuso e un po’ ostico, il cui gusto è però destinato a distendersi col passare dei minuti, regalando una interessante evoluzione ed una bella distensione fra sensazioni provate al naso e gusto al palato.

Concreto e semplice, per essere gustato appieno richiede un complemento, un qualcosa da mordere per accompagnarlo, che sia altrettanto tradizionale nel gusto, come un piatto di riavoli cacio e pepe o di fettuccine con i funghi, pietanze con cui, secondo Paolo Trimani, il Donna Rosa si sposa “per amore”.